Lido di Venezia: borghi e oasi da scoprire
Non solo Festival del Cinema e giornate sotto l’ombrellone al Lido di Venezia. Raggiungibile in pochi minuti di vaporetto da Hotel Indigo Venice, il Lido riserva molte altre sorprese. Se storia e natura sono tra le vostre passioni, questa destinazione fa proprio al caso vostro.
Nell’articolo di oggi vi suggeriamo cosa vedere al Lido di Venezia alla scoperta dei luoghi di maggior fascino dell’isola, spesso sottovalutati dal turismo “mordi e fuggi” del fine settimana. Se state pianificando una visita al Lido, non perdete il nostro esclusivo Pacchetto Mare.
Oasi Alberoni
La zona degli Alberoni si colloca all’estremo meridionale del Lido. Il nome deriva da Albaiones, crasi tra i termini latini albus (bianco) e montones (dune), e si riferisce alla caratteristica più peculiare di quest’area: le dune sabbiose. Dune pioniere, dune mobili, dune consolidate e praterie umide interdunali compongono un’oasi di 160 ettari protetta dal WWF.
Nonostante le condizioni aspre, flora e fauna sono a dir poco interessanti. Qui ad esempio vivono due specie di volatili piccoli e delicati: il fratino e il fraticello.
Per quanto riguarda la flora, troviamo finocchio spinoso, ravastrello marittimo e lappola italiana. Ma anche l’Ammophila littoralis (lo sparto pungente) ed il Cyperus kalli, o zigolo delle sabbie, un parente del papiro. Non mancano nemmeno alcune specie rare e a rischio estinzione come il fiordaliso e l’apocino veneziano.
La zona di Alberoni è un vero patrimonio di natura e storia, senza dimenticare la bellezza della sua spiaggia, che folgorò anche Luchino Visconti. È proprio ai Bagni Alberoni che il regista girò gli esterni di Morte a Venezia.
Malamocco
Forse non tutti sanno che Malamocco, in passato, era l’antico porto di Padova. Ma non solo: a partire dall’Impero Romano fu uno snodo molto importante, divenne poi sede vescovile e anche capitale del Ducato di Venezia.
Sembra che l’origine del nome sia il Medoacus Maior, cioè l’attuale fiume Brenta, da cui Metamauco. Malamocco è un borgo silenzioso, pittoresco e defilato dove si respirano storia e tradizione, avvolte da un sentore sempre presente di salsedine. Ne rimase affascinato anche il fumettista Hugo Pratt, che proprio qui ambientò alcune storie di Corto Maltese.
Tra calli, campi e campielli, a Malamocco si trova anche la Chiesa di Santa Maria Assunta, dove sono conservate la statua della Madonna di Marina e un Cristo proveniente da Poveglia, il Palazzo del Podestà e i resti di un forte austriaco.
San Nicolò
Dopo aver menzionato l’oasi Alberoni non possiamo che suggerire di visitare anche l’oasi naturalistica San Nicolò, collocata nella zona settentrionale dell’isola. Anche in questo caso il peculiare habitat dunoso ben conservato consente la nidificazione di specie rare e la presenza di una vegetazione variegata.
La zona di San Nicolò si estende per circa tre chilometri. A piedi o in bicicletta, si parte dal Porto di San Nicolò e si arriva fino ai primi stabilimenti balneari, la pineta, il faro. La vista sulla Laguna e su Venezia, poi, è davvero magica!
Questa zona prende il nome di San Nicolò dall’antica Chiesa di San Nicolò, fondata nell’XI secolo e poi ricostruita nel 1626. Segnaliamo un particolarissimo mosaico a pavimento.
La chiesa è affiancata da un antico monastero benedettino e dal suo splendido chiostro (purtroppo non visitabili), che aggiungono ulteriore valore architettonico a questa zona dell’isola.