Dialetto veneziano: i detti più celebri
In occasione della Giornata Nazionale del Dialetto (17 gennaio) è per noi quasi un dovere morale dedicare un articolo ai detti più celebri del nostro amato dialetto veneziano.
Così, passeggiando tra calli e campi durante il vostro viaggio a Venezia, potrete anche tendere l’orecchio e provare a riconoscere alcune delle espressioni e dei modi di dire più diffusi.
Alcuni sono davvero molto divertenti e, a nostro parere, rappresentativi del più autentico mood locale.
“Co le ciacole no se impasta e fritole”
In Italiano: “Con le chiacchiere non si impastano le frittelle”
Un modo per dire che le chiacchiere non portano mai a nulla di concreto. Le fritole sono un dolce veneziano tipico del periodo di Carnevale. Si realizzano con una pastella di farina, uova, latte e zucchero, uvetta sultanina e pinoli. Vengono poi fritte e infine servite con una spolverata di zucchero. Un specialità deliziosa che vi suggeriamo senza dubbio di provare!
Questo detto nasconde anche un gioco di parole: le ciacole oltre ad essere, in Italiano, le chiacchiere, sono anch’esse un dolce tipico del Carnevale di Venezia, ma molto diverse dalle frittelle.
“Un goto par mi e na spuma par el bocia”
In Italiano: “Per me un bicchiere di vino e per il bambino una gassosa (o altro analcolico)”
Espressione iconica e a tratti anche un po’ nostalgica che ci riporta indietro di qualche decennio, quando trascorrevamo ore in compagnia dei nonni, senza tralasciare qualche capatina in osteria.
E proprio qua, al cospetto della figura per noi al tempo quasi mitologica dell’oste, il nonno ordinava per sé un goto o un’ombra di vino e per noi un analcolico. In alcuni casi la famosa spuma poteva essere la gassosa, in altri l’aranciata o ancora la vera Spuma Nera Baladin, antenata dell’attuale Chinotto.
“Te si na bronsa cuerta”
In Italiano: “Sei un tizzone (o brace) coperto dalla cenere”
Espressione assai diffusa non solo a Venezia ma in tutto il Veneto per apostrofare quelle persone all’apparenza tranquille e pacate ma che, conosciute più a fondo, si rivelano invece irrequiete, molto frizzanti oppure combinaguai.
“Ferma tuto che me par na sagra”
In Italiano: “Ferma tutto perché mi sembra una sagra!”
Questa espressione si utilizza molto spesso in Veneto per cercare di tranquillizzare o chiarire una situazione che sta precipitando, vuoi per i modi o per i toni utilizzati. È come dire: “Rallenta un attimo! C’è così tanta confusione che mi sembra di essere ad una sagra.”.
Rende bene l’idea, non credete?
“Mi aa to età saltavo i fossi par longo”
In Italiano: “Io alla tua età saltavo i fossi per il lato lungo”
Un detto ancora oggi molto in voga ed indirizzato a persone più giovani per dire che in confronto, alla loro stessa età, si compivano imprese molto più audaci.
Un modo quindi per spronare qualcuno ad impegnarsi di più o a farsi forza, invece di arrendersi.