Tradizione culinaria a Venezia: bacari, ma non solo
Cosa si mangia a Venezia? Quali sono i piatti tipici da non perdere? E, esattamente, che cos’è un bacaro?
Queste sono le domande più frequenti che ci si pone in visita a Venezia, quando, oltre ad apprezzarne le bellezze artistiche, si desidera anche scoprirne la ben radicata tradizione culinaria. Ed è sicuramente questo l’approccio migliore perché, quando si tratta di cibo, Venezia ha davvero tanto da raccontare.
Proprio per questo motivo, durante la vostra permanenza, vi suggeriamo di vivere un’esperienza culinaria a 360 gradi, partendo dal cicheto accompagnato da un’ombra di vino in un bacaro storico, fino ad un pranzo o una cena in uno dei migliori ristoranti della città.
Dove cenare e dove fare aperitivo a Venezia
Vi suggeriamo prima di tutto di riservare un tavolo proprio nel nostro ristorante Savor. Profondamente veneziano, ma con un appeal globale, vi proporrà specialità della tradizione locale rivisitate con un tocco internazionale. Scegliete Savor per l’ambiente eclettico e vivace, in perfetto stile dolce vita italiana, in una location unconventional, che si discosta con orgoglio dai ristoranti più turistici.
Savor è anche lounge bar: potrete quindi stuzzicare l’appetito con un aperitivo nella splendida cornice del nostro giardino, un contesto che vi renderete conto essere tanto raro quanto ambito tra le calli veneziane.
Bacari e specialità della tradizione
Ma dove andare a gustare specialità tipiche, tra una visita e l’altra, o magari prima di un aperitivo e una cena da Savor? Sicuramente nei tradizionali bacari, le osterie storiche di Venezia, di carattere originariamente popolare, che troverete in tutta la città lagunare. Sono i posti migliori dove sorseggiare un’ombra (piccolo bicchiere) di vino rosso o un biancheto, e assaggiare qualche cicheto. Per farvi capire meglio di cosa stiamo parlando, ricordate che il termine deriva dal latino ciccus, ovvero “piccola quantità”. Si tratta quindi di piccole porzioni, paragonabili alle cugine spagnole, le tapas (ma questo non ditelo ai veneziani!).
Per aiutarvi ad orientarvi nei ricchi menù, principalmente a base di pesce e spesso scritti in dialetto locale, di seguito trovate una selezione dei migliori cicheti e piatti da assaggiare a Venezia.
Sarde in saor
Sono un antipasto a base di sarde e vengono spesso servite come spuntini nei bacari veneziani. “Saor” significa “sapore”. Il saor è un condimento a base di 3 ingredienti: cipolle, pinoli ed uvetta, che insieme vanno a creare un gradevole sapore agrodolce. Se volete saperne di più sull’origine di questa ricetta, vi suggeriamo la lettura dell’articolo Sapori dal Ghetto ebraico: la cucina kosher a Venezia.
Moeche fritte
Le moeche sono i granchi della laguna che hanno perso la loro corazza e, prima di rigenerarla, rimangono teneri. Sono una leccornia disponibile in soli due momenti dell’anno, per giusto qualche settimana in primavera ed autunno. Una specialità che, se avete la fortuna di trovare disponibile al momento della vostra visita, va senza dubbio assaggiata.
Tipicamente vengono fritte e proposte (a caro prezzo) sia come cibo da strada che come piatto nei ristoranti.
Polpette di carne, pesce o verdure
Come non includere le polpette? Le troverete praticamente in ogni bacaro. Tipicamente fritte e a base di carne, tonno, oppure nella variante vegetariana, sono uno dei capisaldi dello street food veneziano.
Baccalà mantecato
Non si esagera affatto quando si definisce il baccalà mantecato una delle colonne portanti della cucina veneziana: lo troverete in quasi ogni bacaro, accompagnato da un crostino di pane oppure da un pezzo di polenta, ma anche servito come piatto vero e proprio nei ristoranti tipici. Si tratta di baccalà cotto e ridotto in crema, con l’aggiunta di olio, sale, pepe, prezzemolo, aglio e latte.
Spaghetti alla busara
Gli spaghetti alla busara sono uno dei primi piatti più apprezzati e consiste di spaghetti conditi con pomodoro e una zuppa di crostacei, principalmente scampi.
Il significato del termine “busara” è incerto e dibattuto: secondo alcuni “busara” significa semplicemente “zuppa”, mentre per altri si tratta di una pentola in coccio o in ferro usata dai pescatori per preparare i pasti in barca. Altri ancora sostengono che il termine abbia origine dalla parola “busiara”, che in dialetto significa “bugia”. Si dice che i pescatori spacciassero per alta cucina un piatto realizzato invece con scarti di scampi, nascosti dal pomodoro.
Fegato alla veneziana
Il tipo di pietanza può non incuriosire tutti, ma il fegato veniva consumato in Veneto e a Venezia già in epoca romana. Si tratta quindi di uno dei piatti storicamente più celebri della città lagunare.
Sebbene la tradizione voglia il fegato di maiale, oggi si utilizza più di frequente il fegato di vitello o di vitellone, dal gusto meno deciso. La preparazione del fegato “alla veneziana” richiede solo un altro ingrediente principale: le cipolle, possibilmente quella bianca di Chioggia.
Viene spesso servito con l’immancabile polenta, in questo caso suggeriamo quella bianca di mais.